Collezione cartoline d'epoca di montagna della GRANDE GUERRA 1915 - 1917 sulle Dolomiti

      MONTE PATERNO - La storia delle Alpi, attraverso la visione delle fotografie fornite dalle cartoline d'epoca. 

Il Monte Paterno, al centro del vasto settore delle Dolomiti di Sesto, è una montagna elegante e slanciata, costituita dal possente contrafforte roccioso della cima  principale e da una lunga cresta che si sviluppa con una serie incredibile di guglie, pinnacoli e forcelle. Nonostante la vicinanza con le regali e celebri Tre Cime di Lavaredo, il monte Paterno è riuscito a diventare famoso, sia dal punto di vista alpinistico grazie al grandioso panorama che dalla sua sua cima spazia su tutte le Dolomiti di Sesto, sia dal punto di vista storico in relazione alle vicende belliche della Grande Guerra. La prima ascensione al monte Paterno fu compiuta l'11 settembre 1882 da E. Künigl con la guida F. Innerkofler, oggi è considerata la via comune e dal 1975 è stata attrezzata nella parte finale.

La GRANDE GUERRA sul monte Paterno - Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, il Paterno si trovava proprio sul confine italo-austriaco, gli alpini compresero per primi l'importanza strategica della montagna e anticipando gli austriaci lo occuparono già nel luglio 1915. Il Paterno venne trasformato in una roccaforte militare in funzione sia difensiva che offensiva. Vennero costruiti una serie di arditi percorsi su cenge e in galleria, nascosti al nemico, per assicurare i collegamenti e i rifornimenti tra le varie posizioni di artiglieria, di mitragliatrici e di osservazione, che si trovavano a quote incredibili, sulle cime delle torri o sulle forcelle più alte. L'opera più importante di questo sistema fortificato fu una serie di gallerie scavate nelle viscere del Paterno, lunga circa 400 metri, che attraversava il cuore della montagna da sud a nord  e che costò un intero anno di lavoro ai soldati italiani. Di fronte al Paterno, gli austriaci risposero fortificando la Torre di Toblin, mentre a metà strada, tra le due posizioni di guerra, era stato costruito nel 1883 il rifugio Drei Zinnenhütte (oggi rifugio Locatelli), che trovandosi in prima linea fu distrutto subito all'inizio del conflitto il 25 maggio 1915, dall'artiglieria italiana.  

In questa piccola raccolta di cartoline d'epoca, grazie a delle fotografie scattate alla fine delle ostilità, si possono osservare i ricoveri costruiti durante la Grande Guerra (baracche e camminamenti), prima della loro inevitabile distruzione dovuta all'implacabile azione demolitrice del clima d'alta montagna e all'incuria dell'uomo.

Sepp Innerkofer - Famosa guida alpina della Val Pusteria divenne gestore del Rifugio Drei Zinnenhütte nel 1898. Grande conoscitore dei monti di casa, partecipò alla Grande Guerra, la sua morte è uno degli episodi più conosciuti e controversi del conflitto. Dopo l'occupazione italiana del Monte Paterno, e dopo aver assistito alla distruzione del suo rifugio, partecipò in prima persona alla riconquista della montagna, nonostante lo ritenesse un'impresa impossibile. All'alba del 4 luglio 1915 Sepp Innerkofer scalò il Paterno, giunto a pochi metri dalla vetta, scagliò alcune bombe a mano, l'alpino Piero De Luca uscì dal suo riparo e lo investì con un grosso masso, che lo fece precipitare mortalmente fra le rocce. Questa è la versione suggestiva della sua morte, un'altra racconta invece di una morte da parte del fuoco amico, degli stessi austriaci, che nella luce tenue dell'alba non identificarono le ombre che lottavano in vetta. Gli Alpini conoscevano e rispettavano Sepp Innerkofer e riconobbero il suo eroismo, ne recuperarono il corpo e gli scavarono una fossa sulla cima stessa del Paterno.

I percorsi di guerra 1915-1917 del Paterno - Oggi dell'incredibile opera degli alpini rimangono soltanto i sentieri e le gallerie mentre il resto dei manufatti è andato perduto. Nel 1974 la Fondazione A. Berti assieme al CAI sez. di Padova riattivarono i percorsi di guerra, con la creazione di sentieri attrezzati che permettono di visitare le opere belliche altamente suggestive per i ricordi delle vicende vissute. Si percorrono le ardite cenge con il sentiero delle "Forcelle", si sale la vetta principale e si percorrono le Gallerie del Paterno, con straordinarie visioni, attraverso le finestre nella roccia, delle Tre Cime di Lavaredo.

Monte Paterno  - anno 1932   "Ed. Zardini, Cortina" -

< A destra i ruderi del rif. Drei Zinnenhütte al centro il nuovo piccolo ricovero >

Monte Paterno  - anno 1932   "Ed. Zardini, Cortina" (retro)

- Monte Paterno - anno 1932      "Ed. Grafia, Roma" -

- Monte Paterno - anno 1932    "Ed. Grafia, Roma"   (retro) -

< Paterno - Postazioni italiane Sperone est >

- Monte Paterno - anno 1932      INGRANDIMENTO -

- Monte Paterno - anno 1932      INGRANDIMENTO -

< Postazioni italiane con percorsi in cengia protetti >

< Postazioni italiane con baracca>

 

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