Alpe di Sennes DOLOMITI - Salita sull'Alpe di Sennes

    Galleria di fotografie e descrizione della salita invernale con le ciaspole o racchette da neve sull'Alpe di Sennes. L'altipiano è inserito nel Parco Naturale di Fanes-Sennes-Braies, al confine con il Parco Naturale d'Ampezzo, un'oasi di pace, dall'incantevole natura incontaminata, circondato dalle Dolomiti Ampezzane e dalle Dolomiti Orientali di Badia (criterio SOIUSA). La nostra nuova proposta, consente con un lungo itinerario ad anello (circa 19 km), di collegare i rifugi della zona: il rifugio Ra Stua, il rifugio Fodara Vedla e il rifugio Sennes. Un'escursione invernale in un'ambiente solitario e suggestivo che permette d'ammirare paesaggi molto diversi tra loro, dai boschi di Son Pouses e di Rudo alle distese bianche della malga Ra Stua e del Lago di Fodara, dal caratteristico villaggio di baite di Fodara Vedla al cuore dell'Alpe, il rifugio Ucia de Sennes. L'itinerario è straordinario anche dal punto di vista panoramico, ad ogni passo si scoprono sempre nuove cime dolomitiche: le Tofane, la Croda Rossa d'Ampezzo, la Croda del Becco, Lavarella, il Sasso delle Nove, il Cristallo e il Sorapiss.

    PERCORSO - Da Cortina d'Ampezzo con l'automobile si percorre la statale SS 51 in direzione di Fiames. Raggiunta la frazione di Podestagno, in prossimità di uno stretto tornante si parcheggia, in località Sant'Uberto 1.421 m. Calzate le ciaspole, inizia l'escursione su strada battuta, in leggera salita, (sentiero CAI N° 6). Si attraversa uno stupendo bosco ai piedi dell'altura di Son Pouses, un anonimo colle che ha avuto il suo piccolo momento di celebrità, all'inizio della Prima Guerra Mondiale (7-8 giugno 1915) quando è stata il primo obiettivo delle truppe italiane, impegnate nello sfondamento della linea austriaca, in direzione della Val Pusteria. L'itinerario si svolge per circa 3,5 km fino al rifugio Ra Stua 1.690 m. Si continua sulla traccia principale che attraversa le bianche praterie del Vallon Scuro fino ad un ampio prato immacolato chiamato Campo  Croce. Qui si trova un importante bivio, diritti si prosegue in direzione della Val Salata (che utilizzeremo per la discesa), mentre per iniziare il percorso ad anello proposto, si devia a sinistra (sentiero CAI N° 9) in direzione di Fodara Vedla. Superato un ponticello sul torrente Boite la traccia inizia a salire nel fitto bosco di Rudo. Una serie di stretti zig-zag consentono di superare l'iniziale ripido pendio boscoso e di aggirare alcune bancate rocciose. In seguito la traccia prosegue con pendenza più dolce, attraversa piccoli dossi e avvallamenti e conduce al Lago di Fodara. Un candido mantello bianco, nasconde la superficie del laghetto, contornato dalle cime del gruppo delle Lavinores, un quadretto invernale molto affascinante. Si prosegue con una traccia che raggiunge velocemente il rifugio Fodara Vedla 1.966 m. Dal piccolo villaggio di baite si sale inizialmente con una carrareccia (sentiero CAI N° 7) e in seguito con una traccia verso il Pian di Lasta. Si attraversa una stupenda mugheta ed in breve si arriva sull'Alpe di Sennes. In un ambiente molto suggestivo, circondati da immacolati pendii, la strada conduce infine al rifugio Sennes 2.116 m.

    Dal rifugio si consiglia (con un piccolo supplemento di fatica, ndr.) di salire il vicino Col di Lasta Piccolo per ammirare, con un incredibile colpo d'occhio a 360° gradi, un panorama mozzafiato sulle Dolomiti Orientali.

    Dal rifugio Sennes inizia la seconda parte dell'itinerario ad anello, con la lunga discesa della Val Salata (sentiero CAI N° 6) Una larga carrareccia serpeggia dolcemente in una vasta mugheta, mentre la vista spazia sulle maestose cime dolomitiche della Croda Rossa d'Ampezzo e del Cristallo. Raggiunto l'orlo dell'altipiano, la strada scende in discreta pendenza con alcuni tornanti, fino a raggiungere il tratto più stretto della Val Salata, dove le alti pareti rosse delle Crepe di Socroda, incombono sulla pista battuta. E' questo il tratto più delicato dell'intero percorso, dove si possono avere dei piccoli fenomeni valanghivi, che talvolta arrivano fino alla strada. Per procedere in sicurezza (in caso di marcato pericolo valanghe) è consigliabile telefonare preventivamente ai rifugi per avere informazioni. Alla fine della discesa si transita vicino alle sorgenti del torrente Boite e si raggiunge nuovamente il primo bivio incontrato alla mattina. Si ripercorre il tratto percorso in salita, via rifugio Ra Stua, e si scende con la strada nuovamente a Sant'Uberto 1.421 m. dove si conclude l'itinerario.

    ATTREZZATURA TECNICA - La classica dotazione per escursioni invernali: ciaspe, bastoncini, ghette, l'Artva, la pale e la sonda. Consigliati i ramponcini.

    DESCRIZIONE DIFFICOLTA' - La salita invernale sull'Alpe di Sennes, attraverso i rifugi è considerata di media difficoltà per la lunghezza del percorso e del dislivello, con diversi sali-scendi.

    NOTE - Molto interessante è la traversata di tutta l'Alpe di Sennes da San Vigilio di Marebbe a Cortina d’Ampezzo, con la salita dal rifugio Pederù via rifugio Fodera Vedla (sentiero CAI N°7) e la discesa a Podestagno, via Val Salata e rifugio Ra Stua (sentiero CAI N°6) o viceversa. (necessario organizzarsi con più mezzi)

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  Salita con le ciaspole sull'Alpe di Sennes     

 

 

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Itinerario ad anello Podestagno-Ra Stua-Fodara Vedla-Sennes-Val Salata-Podestagno(Fiames)

Tempo tot: 6,30 h  

Dislivello salita:       

850 m. 

Dislivello discesa:

850 m. 

Difficoltà:       

media 

Lunghezza itinerario:

 c.a. 19 km.

Il villaggio di Fodara Vedla  Il villaggio di Fodara Vedla

 

Cartografia

Ed. Tabacco 1:25.000    Foglio 03 Cortina d'Ampezzo 

DATA escursione:

24 febbraio 2019 

  Il lago di Fodara  Il lago di Fodara

 

Altri link:

Escursioni invernali con le ciaspole nel Parco Naturale di Fanes,  Sennes e Braies 

 

IMPORTANTE: Chi affronta gli itinerari descritti in questo sito lo fa sulla base della propria capacità, esperienza e del buon senso. Le indicazioni riportate si riferiscono allo stato del percorso al momento in cui l'escursione è stata effettuata, in caso di ripetizione bisogna pertanto verificare preventivamente lo stato e la percorribilità dell’itinerario. Gli autori declinano ogni eventuale responsabilità. Anche l'escursionista con le ciaspe è soggetto al rischio valanghe! Non bisogna lasciarsi ingannare dal percorso agevole: il giudizio "facile" non è sinonimo di "sicuro". L'utilizzo e il corretto uso dell'ARTVA (assieme alla sonda ed alla pala) è fortemente consigliato all’escursionista invernale,  il quale deve anche conoscere i temi fondamentali della sicurezza, conoscere i meccanismi della formazione del manto nevoso e delle valanghe. Ed inoltre, prima di ogni escursione invernale, bisogna consultare (sempre!!) il bollettino nivometereologico. www.aineva.it  

Modalità per chiamare il Soccorso Alpino

ITALIA : 118

SLOVENIA: 112

AUSTRIA: 140

 

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