Il rifugio Carestiato e la Moiazza DOLOMITI - Salita con le ciaspole al rifugio Carestiato 1.834 m.

    Galleria di fotografie e descrizione della salita invernale con le ciaspole o racchette da neve al rifugio Carestiato. Nelle Dolomiti Orientali, nella parte più meridionale, si trovano due maestose cattedrali di roccia: la Civetta e la Moiazza. Assieme fanno da superbo sfondo alla valle del fiume Cordevole, al cui centro si trova il paese di Agordo (BL). La cittadina è dominata dall'imponente parete meridionale della Moiazza, alle cui pendici, sopra i prati delle malghe si trova il rifugio Bruto Carestiato. In fantastica posizione panoramica, il rifugio è raggiungibile con una bella "ciaspolata" dal Passo Duran. Facile e breve escursione invernale con le racchette da neve, indicata a coloro che desiderano incominciare l'esperienza di camminare con le ciaspole.

    PERCORSO - Punto di partenza dell'escursione è il passo Duran 1.601 m., ampio valico prativo che mette in comunicazione la valle Agordina con la valle di Zoldo e separa il gruppo della Moiazza da quello del San Sebastiano-Tamer. Sul passo si trovano due rifugi, il rifugio Tomè e il rifugio San Sebastiano. Alle spalle di quest'ultimo inizia una traccia (spesso battuta) che attraversa una serie di immacolate distese di neve, in direzione nord-ovest. L'itinerario conduce all'interno di un bosco e continua con alcuni ripidi tornanti fino a raccordarsi con una larga carrareccia (CAI N° 554). Da questo punto si segue la strada, che sale dolcemente all'interno di uno straordinario bosco di larici. Raggiunta la casera Duran 1.774 m. la vista inizia a spaziare verso oriente sulle fantastiche formazioni dolomitiche delle Cime di San Sebastiano. La traccia prosegue, sempre panoramica e in leggera salita, parallela alla superba parete meridionale della Moiazza, una successione incredibile di torrioni, pinnacoli, quinte, che formano la Cresta delle Masenade. Senza fatica si affrontano gli ultimi tornanti che conducono verso il Col dei Pass. In prossimità della meta, l'arrivo degli escursionisti non passa certo inosservato, infatti, la mascotte del rifugio, il cane Ares (dio della guerra in greco), segnala ogni passaggio abbaiando, ma niente paura in realtà è un bel cucciolone calmo e tranquillo seduto in mezzo al sentiero. Superata la "sentinella" in breve si raggiunge il rifugio Carestiato 1.834 m. Il panorama dal rifugio è straordinario, si ammira verso est il Gruppo San Sebastiano-Tamer, segue tutta la valle Agordina e verso ovest il Framont, il Tridente e le Torri del Camp. Ma è sicuramente la vista dell'altissima parete meridionale della Moiazza che impressiona maggiormente, sovrasta il rifugio con la sua maestosa mole e con la verticalissima Pala delle Masenade, dove si svolge la difficile ferrata Costantini. 

    DISCESA - La discesa viene effettuata lungo lo stesso percorso di salita. Rientrati al passo Duran, si può visitare sul versante opposto la chiesetta degli alpini.

   ATTREZZATURA TECNICA - La classica dotazione per escursioni invernali: ciaspe, bastoncini, ghette. 

    DESCRIZIONE DIFFICOLTA' - Facile escursione invernale alle pendici della Moiazza, con le ciaspole, al rifugio Carestiato.

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  Salita con le ciaspole al rifugio Carestiato

 

 

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Tempo salita: 1,15 h  
Tempo discesa: 1,00 h

Dislivello salita:       

250 m. 

Dislivello discesa:

250 m. 

Difficoltà:    facile

Sviluppo:       

8 km

Cime di San Sebastiano         Le Cime di San Sebastiano

 

Cartografia

Ed. Tabacco 1:25.000    Foglio 25 Pelmo e Civetta 

DATA escursione:

13 gennaio 2018 

 

Altri link:

Escursioni invernali con le ciaspole nelle Dolomiti della Val di Zoldo 

 

IMPORTANTE: Chi affronta gli itinerari descritti in questo sito lo fa sulla base della propria capacità, esperienza e del buon senso. Le indicazioni riportate si riferiscono allo stato del percorso al momento in cui l'escursione è stata effettuata, in caso di ripetizione bisogna pertanto verificare preventivamente lo stato e la percorribilità dell’itinerario. Gli autori declinano ogni eventuale responsabilità. Anche l'escursionista con le ciaspe è soggetto al rischio valanghe! Non bisogna lasciarsi ingannare dal percorso agevole: il giudizio "facile" non è sinonimo di "sicuro". L'utilizzo e il corretto uso dell'ARVA (assieme alla sonda ed alla pala) è fortemente consigliato all’escursionista invernale,  il quale deve anche conoscere i temi fondamentali della sicurezza, conoscere i meccanismi della formazione del manto nevoso e delle valanghe. Ed inoltre, prima di ogni escursione invernale, bisogna consultare (sempre!!) il bollettino nivometereologico. www.aineva.it  

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