Pian dei Buoi, monte Ciarido e l'Antelao

ALPI CARNICHE - Salita invernale con le ciaspole al Col dei Buoi 1.802 m. e al Col Cervera 1.920 m.

     Galleria di fotografie e descrizione della salita invernale col le ciaspe,racchette da neve, al Col Cervera e al Col dei Buoi. Le due montagne delimitano ad est il grande altipiano del Pian dei Buoi ai piedi del gruppo dolomitico delle Marmarole. La sua altitudine ad una quota media di 1.750 metri, fornisce una posizione panoramica stupenda verso i maestosi gruppi dell'Antelao, delle Tre Cime di Lavaredo, del Popera e delle Dolomiti Friulane. Posto nel cuore del Cadore, a cavallo tra la Val d'Ansiei e la Val Boite è una zona ancora relativamente solitaria, rispetto ad altre aree dolomitiche, con un paesaggio naturale ancora integro. Un ambiente di grande fascino e bellezza come scriveva Giosuè Carducci già nel 1892 nella sua "Ode al Cadore"
   Pieve che allegra siede tra’ colli arridenti
  e del Piave ode basso lo strepito....
  ...e il sole calante le aguglie tinga a le pallide dolomiti
  sì che di rosa nel cheto vespero le Marmarole care al Vecellio rifulgan, palagio di sogni
,

    ACCESSO - Con l'autostrada A27 d'Alemagna si raggiunge il paese di Longarone (BL) si prosegue  con la statale (SS 51) fino a raggiungere Calalzo di Cadore e di seguito con la SS 52 si raggiunge Auronzo di Cadore. Superato il ponte sul fiume Ansiei, si imboccherà la strada asfaltata che risale la Val da Rin e la si percorrerà quasi tutta, (per circa tre chilometri) fino alla centrale elettrica, dove di solito d'inverno, prima di una ripida salita, viene chiusa.

    ITINERARIO -  Dal parcheggio nella Val da Rin 1.024 m. si sale un tratto di strada, si supera un ristorante (chiuso) e si raggiunge la località chiamata "Piaza del Gobo", dove si trova la deviazione a sinistra per salire verso il Pian dei Buoi. Si supera l’alveo del torrente per continuare con una larga carrareccia, inizialmente pianeggiante, fino al Tablà da Rin. La carrareccia inizia a salire nella Val Poorse, mentre l’inclinazione della strada andrà via via aumentando fino a raggiungere la casera di Val da Rin 1.437 m. Dopo alcuni ripidi tornanti si raggiunge un bivio, dove si devia a destra, e dopo una breve discesa la strada riprende a salire fino a toccare il Cason di Valdazene 1.707 m.
   Dal ricovero la forestale
(sentiero CAI N°28-273) diventa panoramica (bellissima vista sulle Tre Cime di Lavaredo) e continua a salire fino al Pian dei Buoi e al Bivio dei Pellegrini a quota 1.801 m. Si prosegue verso meridione attraversando l'altopiano del Pian dei Buoi, con superbe visioni verso il monte Ciarido, il contrafforte più orientale Marmarole, l'inconfondibile piramide dell'Antelao, e verso est della cresta boscosa formata dal Col Vidal e dal Col cervera. In breve si raggiunge la località chiamata "Sora Crepa" dove si trovano una ex caserma e l'ex rifugio Marmarole. 
 Da questo straordinario pulpito panoramico verso le Dolomiti Friulane si prosegue sulla strada militare che sale da Lozzo di Cadore e conduce al forte del Col Vidal.  La strada venne costruita dal Genio militare dal 1909, per una lunghezza di 14 km, raggiungeva il Col Vidal dove in seguito fu costruito un forte, che faceva parte della “Fortezza Cadore-Maè” all’interno della linea difensiva italiana precedente la Prima Guerra Mondiale. Non venne mai coinvolto nel conflitto e fu abbandonato nei giorni di Caporetto. La strada militare, molto panoramica, contorna a sud-est il Col Cervera, affronta una galleria scavata nella roccia e raggiunge il Pian dei Formai. Si entra nel Parco della Memoria della Grande Guerra, le condizioni della neve ed il tempo a disposizione sono le variabili per la possibilità di visitare il sito storico. Il nostro itinerario ad anello, (a questo punto già molto lungo) abbandona la strada militare e continua con la traccia
(sentiero CAI N°33) che aggira il Col Cervera 1.920 m. e punta alla  Casera delle Armente, a quota 1.757 m. Da qui, in poco tempo, si raggiunge nuovamente il Bivio dei Pellegrini e con uno sali/scendi (sentiero CAI N°268) si raggiunge la sommità del Col dei Buoi 1.802 m. Dopo aver ammirato un altro straordinario panorama sulle Dolomiti di Sesto e del Comelico si scende (sentiero CAI N°1262) verso  il Tabià di Forcella Bassa 1.632 m. Dal fienile in legno si scende in direzione della Val Poorse e si raggiunge il bivio dell'andata, da dove si rientra in Val da Rin 1.024 m.

   DISCESA - Percorso il piccolo anello in quota sul Pian dei Buoi si ripercorre lo stesso itinerario dell'andata.

     ATTREZZATURA TECNICA - La classica dotazione per escursioni invernali: ciaspe, bastoncini, ghette, l'ARTVA, la pala e la sonda.

    DESCRIZIONE DIFFICOLTA' - La salita invernale sulle Dolomiti con le ciaspole, al Pian dei Buoi, nel Gruppo delle Marmarole, sul Col Cervera e sul Col dei Buoi non presenta difficoltà tecniche, ma è molto lunga e faticosa (19 chilometri). 
   

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   Salita invernale con le ciaspole al Col dei Buoi e al Col Cervera

 

 

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Tempo salita:   4,00 h.
Tempo discesa: 3,00 h.
Dislivello salita: 900 m. 
Dislivello discesa: 900 m.
Difficoltà: media
Note: Sviluppo circa 19 km.

le Dolomiti del Cadore Paesaggio invernale del Cadore

CARTOGRAFIA

Ed. Tabacco 1:25.000    Foglio 17 Dolomiti  di Auronzo e del Comelivo 

DATA escursioni:     22 febbraio 2025

Galleria della strada militare al Col Vidal La galleria della strada militare al Col Cervera

 "Ciaspolate" in zona Pian dei Buoi:

Traversata dalla Val da Rin (Auronzo di Cadore) a Lozzo di Cadore
Traversata dalla Val Oten (Calalzo di Cadore) via rifugio Chiggiato ad Auronzo di Cadore

Altri link:
Escursioni invernali con le ciaspole nella zona di Cortina d'Ampezzo


IMPORTANTE: Chi affronta gli itinerari descritti in questo sito lo fa sulla base della propria capacità, esperienza e del buon senso. Le indicazioni riportate si riferiscono allo stato del percorso al momento in cui l'escursione è stata effettuata, in caso di ripetizione bisogna pertanto verificare preventivamente lo stato e la percorribilità dell’itinerario. Gli autori declinano ogni eventuale responsabilità. Anche l'escursionista con le ciaspe è soggetto al rischio valanghe! Non bisogna lasciarsi ingannare dal percorso agevole: il giudizio "facile" non è sinonimo di "sicuro". L'utilizzo e il corretto uso dell'ARTVA (assieme alla sonda ed alla pala) è fortemente consigliato all’escursionista invernale,  il quale deve anche conoscere i temi fondamentali della sicurezza, conoscere i meccanismi della formazione del manto nevoso e delle valanghe. Ed inoltre, prima di ogni escursione invernale, bisogna consultare (sempre !!) il bollettino nivometereologico. www.aineva.it  

Modalità per chiamare il Soccorso Alpino

ITALIA : 112

SLOVENIA: 112

AUSTRIA: 140


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