Il rifugio Giàf ALPI CARNICHE - Salita con le ciaspole al rifugio Rif. GIÀF 1.400 m.

    Galleria di fotografie e descrizione della salita invernale con le ciaspole, racchette da neve, al rifugio Giàf, nel parco naturale delle "Dolomiti Friulane" all'interno delle Prealpi Carniche, tra il Cadore e la Carnia (criterio SOIUSA). Il ricovero si trova alle pendici orientali di un complesso labirinto di guglie, torri e campanili di insuperabile bellezza. Montagne che per le loro caratteristiche e la particolare natura della roccia che le compongono, la dolomia, dal 2009 sono state inserite nella lista del Patrimonio mondiale naturale dell'UNESCO con il nome di Dolomiti Friulane e d'Oltre Piave. La salita, facile e breve, è indicata a coloro che desiderano iniziare l'esperienza di camminare con le ciaspole, nei meravigliosi paesaggi invernali che l'incantesimo della neve crea in montagna.

     ACCESSO - Con l'autostrada Alpe-Adria (A23), uscita Carnia (UD), si raggiunge Tolmezzo. Dal paese si prosegue con la SS 52, si superano i paesi di Villa Santina e Ampezzo, e si risale la valle del Tagliamento fino a raggiungere Forni di Sopra. Si attraversa tutto il paese, in direzione del passo della Mauria. Dopo circa due km si supera la frazione di Chiandarens (968m), e si rinviene sulla sinistra un bel parcheggio con le indicazioni per il rifugio Giàf. (Spesso d'inverno la strada che supera il fiume Tagliamento e prosegue fino al parcheggio a quota 1031 m. è chiusa al traffico).

   PERCORSO - Dal parcheggio di Chiandarens 966 m. si prosegue sulla strada di sinistra, che attraversa con un lungo ponte il fiume Tagliamento e sale per un chilometro sul fianco sinistro del torrente Giàf. Si raggiunge una caratteristica costruzione storica: la fornace di Davàras, dove, dai primi dell'Ottocento si produceva la calce, insostituibile materiale per la costruzione delle case in Carnia. Superato con un secondo ponte il torrente Giàf, inizia la carrareccia forestale, larga e poco ripida. Raggiunto il primo tornante a quota 1.106 metri, si trova sulla destra la deviazione per la "scorciatoia", un sentierino estivo che sale più ripido e diretto, tagliando i tornanti della strada (CAI N° 346). Nel periodo invernale, in presenza di neve abbondante, è preferibile continuare invece per la forestale. La salita verso il Rifugio Giàf senza rampe particolarmente ripide, attraversa diversi ed interessanti habitat naturali costituiti dapprima dalla piceo-faggeta ad abete rosso, faggio e mirtillo, seguita dal lariceto puro, in quest’area piuttosto raro, e infine da un’estesa mugheta che si spinge fino agli ampi ghiaioni ai piedi delle guglie dolomitiche. Preceduto da una cappella votiva dedicata ai caduti della montagna, si raggiunge il rifugio Giàf 1.400 m.
    Il rifugio, seppur circondato da fitti boschi, consente alcuni scorci panoramici: verso est il monte Tinisa e il monte Bivera, verso sud la Cima Urtisiel Ovest e la forcella  dei Pecoli. Dietro al rifugio, dove si trova un grande chiodo da roccia scolpito in legno, inizia la traccia per la forcella Scodovacca. La salita è molto impegnativa, indicata a ciaspolatori molto esperti e ben allenati, da effettuarsi soltanto con manto nevoso ben assestato. Si può salire un breve e ripido tratto nel bosco per riuscire ad ammirare la forcella dal basso, una delle più ampie e spettacolari delle Dolomiti Friulane, incastonata fra le quinte vertiginose della Torre Cridola a nord, e della Torre Berti a sud, cime che fanno parte del Gruppo del Monte Cridola la prima e del Gruppo Spalti-Monfalconi, la seconda.

     DISCESA - Lungo lo stesso itinerario della salita.

   ATTREZZATURA TECNICA - La classica dotazione per escursioni invernali: ciaspe, bastoncini, ghette, l'ARTVA, la pala e la sonda, consigliati i ramponcini per i tratti stradali del fondovalle.

    DESCRIZIONE DIFFICOLTA' - L'itinerario invernale con le ciaspole fino al rifugio Giàf è facile, indicato a coloro che desiderano iniziare l'esperienza di camminare con le racchette da neve.

    Vai alla galleria fotografica:

   Salita con le ciaspole al rifugio Giàf 

 

 

 

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Tempo salita:   1,30 h.
Tempo discesa: 1,00 h.
Dislivello salita: 430 m. 
Dislivello discesa: 430 m.
Difficoltà: facile
Note: Sviluppo circa 9,5 km.

Il rifugio Giaf Il rifugio Giàf e la cappella votiva dedicata ai caduti della montagna

CARTOGRAFIA

Ed. Tabacco 1:25.000    Foglio 02 Forni di Sopra-Ampezzo-Sauris-Alta Val Tagliamento 

DATA escursioni:     19 febbraio 2023

Altre "ciaspolate" in zona :

Monti JÔF, PELOIS e CORNO
Monte CHIAVALUT
Bivacco FRANCESCUTTO
Monte MORGENLAIT
Monte OBERKOFEL

IMPORTANTE: Chi affronta gli itinerari descritti in questo sito lo fa sulla base della propria capacità, esperienza e del buon senso. Le indicazioni riportate si riferiscono allo stato del percorso al momento in cui l'escursione è stata effettuata, in caso di ripetizione bisogna pertanto verificare preventivamente lo stato e la percorribilità dell’itinerario. Gli autori declinano ogni eventuale responsabilità. Anche l'escursionista con le ciaspe è soggetto al rischio valanghe! Non bisogna lasciarsi ingannare dal percorso agevole: il giudizio "facile" non è sinonimo di "sicuro". L'utilizzo e il corretto uso dell'ARTVA (assieme alla sonda ed alla pala) è fortemente consigliato all’escursionista invernale,  il quale deve anche conoscere i temi fondamentali della sicurezza, conoscere i meccanismi della formazione del manto nevoso e delle valanghe. Ed inoltre, prima di ogni escursione invernale, bisogna consultare (sempre !!) il bollettino nivometereologico. www.aineva.it  

Modalità per chiamare il Soccorso Alpino

ITALIA : 118

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