L'Alpe di Nemes dominato dal Gruppo dei Tre Scarperi ALPI CARNICHE - Salita con le ciaspole al rifugio Alpe di Nemes

Galleria di fotografie di una salita invernale, con le ciaspole o racchette da neve, al rifugio Alpe di Nemes, tra le Dolomiti e le Alpi Carniche. Sulla strada che collega la regione del Comelico con la Val Pusteria si trova il Passo di Montecroce Comelico, è il punto più alto della linea immaginaria che  separa due ambienti alpini molto diversi tra loro: a meridione del valico, si trova il fantastico mondo delle Dolomiti di Sesto, a settentrione si alza una modesta catena di rocce rossastre che formano la Cresta Carnica Occidentale, confine naturale tra l'Italia e l'Austria. Da una parte l'esuberanza delle crode e dei campanili delle Dolomiti, dalla parte opposta la lunga dorsale Carnica dai pendii dolci, ricca di boschi e d'infiniti prati. Quando d'inverno la neve scende e ricopre queste immense praterie, l'ambiente diventa un vero paradiso per gli appassionati dei paesaggi silenziosi e vergini, il posto ideale per gli amanti delle ciaspole e dello sci d'alpinismo ed escursionistico. Una facile "ciaspolata" ad anello, consente di calpestare una neve soffice e farinosa, lungo pittoreschi boschi e immense distese candide, punteggiate da suggestive malghe, un trionfo per la fotografia.

PERCORSO - Raggiunto il Passo di Montecroce Comelico 1.636 m. (da Sesto in Val Pusteria o da Santo Stefano di Cadore), si parcheggia nell'ampio piazzale di fronte all'Hotel, calzate le ciaspole inizia l'escursione, verso nord, lungo una strada forestale (sentiero CAI 131) che con una pendenza dolce entra in un bel bosco e velocemente raggiunge una suggestiva cappella. Alcuni lunghi tornanti portano alla base del Col della Croce dove si trova un bivio 1.754 m., si devia decisamente verso dx (est) sempre su una larga carrareccia (sentiero CAI 149) che continua in leggera salita all'interno di un fitto bosco di imponenti abeti. Dopo circa un' ora di salita, gli alberi iniziano a diradarsi e d'improvviso compare la spettacolare visione del Gruppo dolomitico del Popera, in breve si raggiunge la Malga Coltrondo 1.879 m. L'itinerario circolare prosegue verso nord (sentiero CAI 156) con una leggera salita e raggiunge il punto più alto dell'escursione a quota 1.903 m. La traccia da questo punto prosegue quasi orizzontale, in direzione nord-ovest, le ciaspole battono una neve soffice lungo facili saliscendi, attraverso prati ed alpeggi, contornando rocce e piccoli gruppi di alberi, mentre il panorama continua ad essere eccezionale, verso tutte le Dolomiti di Sesto. In un'ambiente straordinario, circondato da candide distese, si raggiunge il Rifugio Alpe di Nemes 1.877 m. Dal rifugio inizia la discesa conclusiva dell'itinerario ad anello, prima lungo una carrareccia (sentiero CAI 13) ed in seguito con una traccia (sentiero CAI 131) che si stacca verso sx dalla stradina, e raggiunge rapidamente il Passo Montecroce Comelico 1.636 m.

DISCESA - Itinerario ad anello.

ATTREZZATURA TECNICA - La classica dotazione per escursioni invernali: ciaspe, bastoncini, ghette.

DESCRIZIONE DIFFICOLTA' - L'escursione invernale con le ciaspole o racchette da neve al Rifugio Alpe di Nemes è facile.  

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Salita con le ciaspole al rifugio Alpe di Nemes     

  

 

 

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Tempi salita:   

 2,30 h.

Tempi discesa :

 0,45 h

Dislivello salita:       

 270 m. 

Dislivello discesa:       

 270 m. 

Difficoltà:                 

 facile 
Data escursione:   28 febb. 2009 / 7 gennaio 2012

CARTOGRAFIA

Ed. Tabacco 1:25.000    Foglio  10 Dolomiti di Sesto 

Cappella e Tre Scarperi   

IMPORTANTE: Chi affronta gli itinerari descritti in questo sito lo fa sulla base della propria capacità, esperienza e del buon senso. Le indicazioni riportate si riferiscono allo stato del percorso al momento in cui l'escursione è stata effettuata, in caso di ripetizione bisogna pertanto verificare preventivamente lo stato e la percorribilità dell’itinerario. Gli autori declinano ogni eventuale responsabilità. Anche l'escursionista con le ciaspe è soggetto al rischio valanghe! Non bisogna lasciarsi ingannare dal percorso agevole: il giudizio "facile" non è sinonimo di "sicuro". L'utilizzo e il corretto uso dell'ARVA (assieme alla sonda ed alla pala) è fortemente consigliato all’escursionista invernale,  il quale deve anche conoscere i temi fondamentali della sicurezza, conoscere i meccanismi della formazione del manto nevoso e delle valanghe. Ed inoltre, prima di ogni escursione invernale, bisogna consultare (sempre!!) il bollettino nivometereologico. www.aineva.it  

Modalità per chiamare il Soccorso Alpino

ITALIA : 118

SLOVENIA: 112

AUSTRIA: 140