Galleria di fotografie della salita invernale con le ciaspole, racchette da neve, sul monte Osternig e sul monte Acomizza. Le montagne si trovano sulla linea di confine tra l'Italia e l'Austria nelle Alpi Carniche, alla confluenza tra la valle austriaca di Gail, l'italiana Val Canale e più lontana la valle della Drava. Per questo motivo la salita al monte Osternig con le racchette da neve è una escursione invernale bellissima, i panorami sono fantastici, si procede nella neve immacolata osservando le sottostanti vallate, mentre verso meridione si può ammirare tutta la catena delle Alpi Giulie, un colpo d'occhio veramente unico. La nostra proposta consente, con un lungo percorso ad anello, di raggiungere le due cime dalla valle di Ugovizza (UD).
ACCESSO - Con l'autostrada Alpe-Adria (A23) si raggiunge l'uscita di Valbruna (subito dopo la barriera per il pedaggio) e si prosegue verso il paese di Ugovizza. Dal centro della piccola frazione si seguono le indicazioni per la Val Uque. Si percorre tutta la valle, superando la Locanda del Camoscio, fino al parcheggio dove si trovava il primo rifugio Nordio-Deffar (distrutto nell'alluvione del 2003) a quota 1.210 m., alla confluenza dei torrenti Uqua e Pleccia.
ITINERARIO
- Dal
parcheggio si sale lungo la strada forestale (interdetta alle auto) in
direzione della Sella di Lom (Lomsattel), si prosegue sulla carrareccia
a fianco del torrente Uqua, fino al nuovo rifugio Nordio-Deffar 1.406
m. (aperto
anche d'inverno)
La storia del rifugio è stata molto travagliata, fu costruito nel
1925 dalla Sezione del C.A.I. di Trieste "Società Alpina delle Giulie" che trasformò una capanna di
legno in un rifugio per gli sciatori. Venne dedicato ai fratelli Nordio
(Aurelio e Fabio Nordio nati a Trieste e caduti durante la
Prima Guerra Mondiale 1915-18,
rispettivamente nel 1915 sul monte San Michele e nel 1917 sulla
Bainsizza); e all'alpinista triestino Riccardo Deffar, accademico del
Caai. Nel 2003 durante un’attività temporalesca di eccezionale
intensità, il rifugio costruito nell’alveo dell’Uque, venne
spazzato via dalla furia dell'acqua. Ricostruito nel 2013 in una nuova posizione più
idonea, duecento metri più in alto, subì nuovi danni nel 2016, a causa
di un incendio che distrusse il tetto. Dall'estate 2018 è nuovamente
operativo.
Dal Rifugio Nordio-Deffar, si
abbandona la strada e s'imbocca, sulla destra, i sentieri
(CAI 403-507) che presentano numerosi
segnavia poiché in questo tratto coincidono anche il Sentiero Italia, l’Alpe Adria, la Via Alpina e la
Traversata Carnica. Si sale una ripida valletta, all'interno di un bel
bosco di abeti rossi, salendo di quota il bosco si dirada fino alla
solare Sella Bistrizza 1.720 m., a cavallo del confine
italo-austriaco. Sull'ampio valico si trova il
suggestivo villaggio di baite della Feistritzer Alm, in spettacolare
posizione panoramica sulle valli del Gail, della Sava e della Drava. La successiva
salita verso il monte Osternig è da affrontare (d'inverno) con molta
attenzione, il pendio è ripido e rivolto a meridione, soggetto al
pericolo di
valanghe. La
salita è sconsigliata
in presenza di una coltre nevosa abbondante, la quale se non
bene
assestata può generare lo scivolamento verso valle dello stesso manto
nevoso. Si
prosegue in
direzione nord (sentiero CAI 481)
con una serpentina che taglia il ripido versante della montagna, fino
all'aperto plateau sommitale. Raggiunta la linea di cresta si sale prima
a sinistra, sulla vetta ovest del monte Osternig 2.050 m. e a
seguire sulla vetta est dell’Oisternig 2.027 m. (nome in tedesco),
dove si trova una grande croce, in posizione aerea
sopra la valle del Gail.
Spettacolare panorama a 360°:
verso sud si ammira tutta la catena delle Alpi Giulie italiane e slovene, verso ovest il
cupolone del monte Osternig, ed infine verso nord valli e vette
austriache senza fine.
Ridiscesi a Sella Bistrizza,
si prosegue l'itinerario ad anello con una traversata del versante est del monte Gozman che
conduce alla bella chiesetta della "Madonna della Neve" 1.750 m. Con una
breve discesa si raggiunge la Sella Pleccia 1.616 m. dalla quale si sale
alla vicina malga Acomizza (Achomitzeralm) 1.712 m.
un bel
villaggio al centro di vaste candide praterie. Dalla malga si osserva la
piramide finale della prossima meta, soltanto con manto nevoso ben
assestato si sale la crestina finale, ripida ma facile, che conduce alla
piccola croce di vetta del monte Acomizza (Schönwipfel) 1.813 m.
Ridiscesi alla malga Acomizza, si prosegue con una strada forestale, in
direzione ovest,
(sentiero CAI 507a)
che conduce ad un incrocio di carrarecce chiamato "la Rotonda" 1.603 m.
Qui si trova un'altra bella chiesetta, la Cappella di Sant’Hubertus, patrono dei cacciatori.
Dalla "Rotonda" inizia la ripidissima discesa verso valle. Uno stretto
zig-zag taglia lo scosceso versante orientale della montagna (attenzione
alla presenza di ghiaccio) e riconduce al punto di partenza, a
conclusione dell'escursione ad anello, nuovamente all'ex parcheggio
del rifugio Nordio-Deffar 1.210 m.
ATTREZZATURA TECNICA - La classica dotazione per escursioni invernali: ciaspe, bastoncini, ghette, l'ARTVA, la pala e la sonda, utili i ramponcini.
DESCRIZIONE
DIFFICOLTA' -
La salita invernale ai
monti Osternig e Acomizza è facile in presenza di poca neve, consigliata
in inverni con scarse precipitazioni nevose, (come durante la nostra
salita, febbraio 2020, ndr.) o alla fine della stagione. Diventa di
media difficoltà in presenza di una coltre nevosa abbondante, per il
pericolo di valanghe spontanee o provocate dalla presenza umana
(sci-alpinisti o "ciaspisti"), sul ripido versante meridionale del monte
Osternig esposto al sole.
Alcune
foto sono degli amici Betty e Cristiano.
Vai alla gallerie di fotografie:
Tempo salita: | 3,15 h |
Tempo discesa: | 2,45 h |
Dislivello salita: | 1.080 m. |
Dislivello discesa: | 975 m. |
Difficoltà: | facile - media |
Sviluppo: | 12,5 km. |
Salita al monte Osternig, sullo sfondo le Alpi Giulie
CARTOGRAFIA |
Ed. Tabacco 1:25.000 Foglio 19 Alpi Giulie Occidentali Tarvisiano |
DATA escursione: |
2 febbraio 2020 |
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IMPORTANTE:
Chi
affronta gli itinerari descritti in questo sito lo fa sulla base
della propria capacità, esperienza e del buon senso. Le indicazioni
riportate si riferiscono allo stato del percorso al momento in cui
l'escursione è stata effettuata, in caso di ripetizione bisogna
pertanto verificare preventivamente lo stato e la percorribilità
dell’itinerario. Gli
autori declinano ogni eventuale responsabilità. |
Modalità per chiamare il Soccorso Alpino |
ITALIA : 118 |
SLOVENIA: 112 |
AUSTRIA: 140 |
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