Casera Glazzat alta

ALPI CARNICHE - Salita invernale con le ciaspole al monte Glazzat

     Galleria di fotografie e descrizione della salita invernale con le ciaspole o racchette da neve, al monte e casera Glazzat. La montagna si pone alla testa della Val Aupa nelle Alpi Carniche orientali, a sud della Cresta Polinik-Cavallo di Pontebba (criterio SOIUSA). Si colloca all'interno di una lunga dorsale di elevazioni, quasi interamente ricoperte da boschi e pascoli, che d'inverno consente delle belle "ciaspolate". Il monte Glazzat, nonostante la modesta altezza è uno straordinario pulpito panoramico sulle Alpi Giulie e sulle Alpi Carniche. Poichè la sola salita al monte è relativamente breve, abbiamo aggiunto nella nostra proposta, un itinerario ad anello sul vicino monte Cuel des Jerbis, per ammirare i meravigliosi paesaggi invernali che l'incantesimo della neve crea in montagna, dopo una copiosa nevicata.

    ACCESSO - Percorsa l’autostrada A23 Alpe Adria (Palmanova-Tarvisio), in direzione nord, si esce al casello di Carnia-Tolmezzo (UD) e si prosegue in direzione Tarvisio con la SS. 52 e con la SS. 13 (Pontebbana). Raggiunto il paese di Moggio Udinese, si devia a sinistra per imboccare la Val Aupa. Salita tutta la valle per circa quindici chilometri, si raggiunge la Sella Cereschiatis, dove si parcheggia.

    ITINERARIO -  La salita invernale inizia a Sella Cereschiatis 1.066 m., il punto più alto della strada lungo la Val d'Aupa, che collega Moggio Udinese a Pontebba. Dalla parte opposta del piccolo parcheggio, un tabellone informativo, indica l'inizio del percorso verso la Malga Glazzat. S'imbocca una bella strada forestale che rapidamente raggiunge un bivio, si tralascia l'indicazione verso sinistra (sentiero CAI N°454 - Cuel des Jerbis) e si prosegue sulla larga carrareccia. Dopo una breve discesa, si sale dolcemente a mezza costa il versante orientale della Creta del Cronz, fino a superare il greto del rio Glazzat e raggiungere un'immacolata radura dove si trova la Casera Glazzat bassa 1.220 m. Si prosegue la salita lungo la strada forestale che disegna un ampio tornante verso nord fino ad incrociare il sentiero CAI N°434, che sopraggiunge dalla frazione di Frattis. Usciti dal bosco, nei pressi di un bel crocifisso, si ammira una spettacolare vista sulle slanciate Crete di Gleris. Da questo punto, si può scegliere se continuare sulla carrareccia, oppure salire direttamente, con una stretta serpentina, il ripido pendio finale che conduce alla Casera Glazzat alta 1.348 m. al centro di spettacolari candidi alpeggi (chiusa d'inverno). Dopo circa un'ora e trenta minuti dalla partenza, una breve salita consente di raggiungere lo straordinario punto panoramico, chiamato "Belvedere", sulla sommità del monte Glazzat 1.361 m. Il colpo d'occhio a 360° gradi è superlativo, un punto d'osservazione privilegiato sulle vicine vette delle Alpi Carniche, quali il Zuc dal Bôr, il monte Cavallo di Pontebba e il monte Scinauz, e delle Alpi Giulie, quali il Jôf di Miezegnòt, il Jôf Fuart, e il Jôf di Montasio.

    Dall'ampia sommità si scende sul versante ovest per iniziare il supplemento d'itinerario, che prevede un percorso ad anello intorno al Cuel des Jerbis (circa tre ore). Si segue la traccia del sentiero CAI N°434, che inizialmente attraversa alcune solari e candide radure, per poi iniziare a salire all'interno di fitti boschi di abete e faggio. In condizioni particolari, (dopo una copiosa nevicata ndr.), i boschi si trasformano in luoghi fiabeschi, di straordinaria bellezza, rievocando nella memoria il magico mondo di ghiaccio delle "Cronache di Narnia". Raggiunta circa quota 1.500 metri, nei pressi della Sella Cuel des Jerbis, la traccia scende ripida, con difficoltà d'orientamento (pochi segnavia), fino alle vicinanze della Casera Laduset 1.310 m. Dalla malga si ritorna indietro con una bella strada forestale di servizio. Il percorso con alcuni dolci saliscendi contorna il versante nord del Cuel des Jerbis e ritorna sulla sommità del monte Glazzat, a conclusione dell'itinerario ad anello.

    Il rientro si effettua percorrendo lo stesso itinerario seguito in salita, con alcune scorciatoie nel bosco fino alla Casera Glazzat bassa e di seguito sulla strada forestale fino a Sella Cereschiatis 1.066 m.

     ATTREZZATURA TECNICA - La classica dotazione per escursioni invernali: ciaspe, bastoncini, ghette, l'ARTVA, la pala e la sonda. 

    DESCRIZIONE DIFFICOLTA' - La salita invernale al monte Glazzat è facile, indicata a coloro che desiderano iniziare l'esperienza di camminare con le racchette da neve. Il percorso ad anello del Cuel des Jerbis è di media difficoltà, per la presenza di alcuni tratti ripidi in discesa e in caso di traccia non battuta, per problemi d'orientamento.
    Alcune foto sono dell'amica Betty.

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   Salita con le ciaspole al monte Glazzat

 

 

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Tempo salita:   3,30 h.
Tempo discesa: 2,00 h.
Dislivello salita: 705 m. 
Dislivello discesa: 705 m.
Difficoltà: facile-media
Note: Sviluppo circa 13 km.

Il bosco incantato del monte Glazzat Il bosco incantato del monte Glazzat

CARTOGRAFIA

Ed. Tabacco 1:25.000    Foglio 18 Alpi Carniche orientali 

DATA escursioni:     13 gennaio 2021

Altre "ciaspolate" in zona Alpi Carniche centrali:

Forcella PIZZUL
Monte DIMON e NEDDIS
Casera PRAMOSIO alta - lago AVOSTANIS
Zoncolan, malga TAMAI, AGAREIT, DAUDA
Malghe CUCCO e VALMEDAN
Forcella - casera PLUMBS
Rifugio MARINELLI - Pic Chiadin
Rifugio LAMBERTENGHI-ROMANIN-lago di Volaia

Altre "ciaspolate" sulle Alpi Carniche orientali:

Monte GORIANE
Monte COCCO - Cima BELLA  - SAGRAN
Monte OSTERNIG

IMPORTANTE: Chi affronta gli itinerari descritti in questo sito lo fa sulla base della propria capacità, esperienza e del buon senso. Le indicazioni riportate si riferiscono allo stato del percorso al momento in cui l'escursione è stata effettuata, in caso di ripetizione bisogna pertanto verificare preventivamente lo stato e la percorribilità dell’itinerario. Gli autori declinano ogni eventuale responsabilità. Anche l'escursionista con le ciaspe è soggetto al rischio valanghe! Non bisogna lasciarsi ingannare dal percorso agevole: il giudizio "facile" non è sinonimo di "sicuro". L'utilizzo e il corretto uso dell'ARTVA (assieme alla sonda ed alla pala) è fortemente consigliato all’escursionista invernale,  il quale deve anche conoscere i temi fondamentali della sicurezza, conoscere i meccanismi della formazione del manto nevoso e delle valanghe. Ed inoltre, prima di ogni escursione invernale, bisogna consultare (sempre !!) il bollettino nivometereologico. www.aineva.it  

Modalità per chiamare il Soccorso Alpino

ITALIA : 112

SLOVENIA: 112

AUSTRIA: 140


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